Scrittori&giovani, il festival che dona libri alle scuole dedicato alle “frontiere” nel 30° della caduta del muro di Berlino

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Scrittori&giovani, il festival letterario di Novara e provincia, torna nel 2019, dal 14 al 29 novembre, per la undicesima edizione, con il tema “le frontiere” che è stato scelto, oltre che per ricordare il trentennale della caduta del muro di Berlino, anche perché quello dei confini, territoriali e culturali, è un argomento cruciale che è necessario approfondire per poter comprendere le innumerevoli contraddizioni della nostra epoca. Quale modo migliore di farlo se non attraverso il confronto e la lettura di storie e racconti che hanno per oggetto esperienze di vita vissuta, in un continuo dialogo fra il nostro presente e un passato che non sembra poi così remoto.

«Quanti significati può avere un muro? Quante storie può contenere, ospitare, dividere? Un muro è chiusura, confine da valicare, limite ostile, è l’ostacolo della nostra azione, il perimetro istituzionale dei nostri movimenti, l’irriducibile definizione di una diversità. E tuttavia, un muro può anche saper accogliere una preghiera, un sogno; può diventare lo spazio su cui si manifesta l’aspirazione ad essere, il permesso di desiderare». Così scrive Michela Monferrini nel suo Muri maestri, una delle opere presentate in questa edizione di Scrittori&giovani sul tema “le frontiere”: frontiere sociali, culturali, architettoniche, scientifiche, umane, psichiche e non solamente geografiche e politiche. E come al muro di Berlino si sono inscindibilmente legate molte esistenze umane, così tra le mura del carcere si consumano storie di vite diverse dalla nostra, che è importante conoscere e ascoltare per diventare più consapevoli. Cercare di valicare i confini entro cui ci sentiamo spesso troppo stretti è uno sforzo costante che compiamo perché «libertà è partecipazione». Mettersi in gioco rispetto all’altro da noi e scoprire, come sostiene la graphic journalist Takoua Ben Mohamed, che «non esistono due culture che non hanno niente in comune». Spingersi oltre le ultime frontiere della scienza e continuare a interpellare la nostra genetica e le tre lettere del DNA che racchiudono una storia millenaria. Esplorare le zone più buie della psiche, spesso così tormentata e caotica da sembrare uno Zoo (come Paola Barbato ci ricorda nei suoi thriller) o da essere espressa solo dalla poesia (è il caso di Alda Merini, con un omaggio a dieci anni dalla scomparsa. Voltare lo sguardo anche a ritroso e indagare le grandi spaccature che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese: il brigantaggio lombardo in epoca moderna di cui ci narra Laura Pariani con Il gioco di Santa Oca e, secoli dopo, gli anni cruciali del boom economico e della contestazione giovanile di cui ci offre invece uno spaccato Giuseppe Lupo. Scrittori&giovani 2019 si propone di affrontare tutti questi aspetti, in un dialogo condotto nel segno delle parole di Vittorio Gregotti: «Sono l’idea di passato e di futuro a costruire insieme un frammento di verità del presente».

 

Alcune citazioni

«Le frontiere, materiali o mentali, di calce e mattoni o simboliche, sono a volte dei campi di battaglia, ma sono anche dei workshop creativi dell’arte del vivere insieme, dei terreni in cui vengono gettati e germogliano (consapevolmente o meno) i semi di forme future di umanità» (Zygmunt Bauman)

«Io penso che le frontiere vadano superate, ma anche mantenute assieme alla propria identità. Un modo corretto di viverle è sentirsi anche dall’altra parte» (Claudio Magris)

«Non ci sono più frontiere stabili tra l’immaginazione e il mondo» (Ben Okri)

«C’è un momento in cui il viaggio iniziato non può più essere interrotto, corriamo verso una frontiera, passiamo attraverso una porta misteriosa e ci svegliamo dall’altra parte, in un’altra vita» (Isabel Allende)

«Indugiarono un po’ a considerare le orme che i partiti avevano lasciato e poi mossero gli occhi intorno e in alto. C’era da restare accecati a voler fissare là dove il cielo d’un azzurro di maggio si saldava alla cresta delle colline, di tutto nude fuorché di neve cristallizzata. Una irresistibile attrazione veniva, col barbaglio, da quella linea: sembrava essere la frontiera del mondo, da lassù potersi fare un tuffo senza fine» (Beppe Fenoglio)

«L’Europa, oggi, è un castello di confini sbagliati. Ogni confine ha le sue ragioni, che in realtà sono delle non ragioni… Ogni confine è costato guerre, lacrime, sangue» (Sebastiano Vassalli)

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