Tra architettura e fotografia: Vittorio Gregotti si racconta e Matera capitale della cultura propone una mostra su Petra
Due sono gli eventi che, nell’edizione di quest’anno del festivla Scrittori&giovani, esplorano il mondo dell’architettura e della fotografia con un incontro con Vittorio Gregotti sul tema le frontiere delle città future sabato 16 novembre alla ore 12,30 presso la Triennale di Milano in viale Alemagna 14. L’architetto sarà a colloquio con Matteo Gambaro a partire da Il mestiere di architetto (Interlinea) in occasione di Bookcity Milano 2019.
«Capacità di modificazione creativa e critica dello stato delle cose» sono alla base della lezione e dei ricordi di un grande maestro dell’architettura internazionale. Vittorio Gregotti, superati i novant’anni, parte dal racconto della sua formazione intellettuale e degli anni novaresi per descrivere i tratti strutturali del suo modo di intendere l’architettura e la professione di architetto. Questo libro, arricchito da una raccolta di suoi disegni (significativi per l’approccio culturale nella costruzione del paesaggio), è una esortazione a non rinunciare alla passione per l’architettura, intesa come teoria e pratica capace di apportare contributi rilevanti alla trasformazione della società, nell’idea di Gregotti che «sono l’idea di passato e di futuro a costruire insieme un frammento di verità del presente».
Vittorio Gregotti nasce a Novara nel 1927 e, dopo un anno di studi alla facoltà di Architettura di Milano, nel 1947 compie un viaggio a Parigi durante il quale ha modo di fare esperienza come disegnatore nello studio dei fratelli Perret. Torna poi a Milano, dove incontra Ernesto Nathan Rogers, che sarà il suo vero maestro. Una volta laureatosi si trasferisce negli Stati Uniti dove incontra molti grandi architetti. Tornato in patria diventa professore a Milano e nel 1974 viene chiamato a dirigere la Biennale di Venezia, dove fonda la Biennale di Architettura. «Capacità di modificazione creativa e critica dello stato delle cose» sono alla base della lezione e dei ricordi di questo grande maestro dell’architettura internazionale che si racconta alla Triennale in occasione di Bookcity Milano. Gregotti, superati i novant’anni, parte dal racconto della sua formazione intellettuale e degli anni novaresi per descrivere i tratti strutturali del suo modo di intendere l’architettura con un’esortazione ai giovani a non rinunciare alla passione per una disciplina intesa come teoria e pratica capace di apportare contributi rilevanti alla trasformazione della società.
Sabato 30 novembre alle ore 17 si inaugura in Biblioteca Civica Negroni in Sala Genocchio di corso cavallotti 6 la mostra Mater(i)a P(i)etra con fotografie di Carlos Solito – autore di La ballata dei Sassi (Sperling & Kupfer) – in occasione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 con il patrocinio di Fondazione Matera Basilicata 2019 (aperta fino al 12 dicembre negli orari della biblioteca, da lunedì a venerdì). Pochi lo direbbero, eppure Petra e Matera sono sorelle, nate dalla stessa madre roccia e collegate da un fil rouge di pietra. A pochi verrebbe in mente di accostarle: una nel Sud dell’Italia, città di confine e contrasti, oggi cuore della cultura europea; l’altra custodita tra le montagne del Medio Oriente, per secoli sotto la guida di popoli arabi, nominata meraviglia del mondo moderno. Ricostruire questo nesso è l’obiettivo del fotografo, regista e scrittore Carlos Solito che, con il progetto Mater(I)a P(I)etra, accomuna i due luoghi per addentrarsi in un viaggio nei territori della Basilicata e della Giordania. Entrambe città scavate nella roccia, culla di civiltà rupestri e dotate di ingegnosi sistemi di canalizzazione sotterranea, Matera e Petra, gemellate UNESCO, condividono un’atmosfera unica che viene documentata nel progetto di Solito. Evocando suoni, profumi, paesaggi e abitanti di questi due mondi, con coppie di fotografie il progetto unisce la Città dei Sassi a quella dei Nabatei. Mostra coprodotta da Polo Museale della Basilicata e Jordan Tourism Board.