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La frontiera della storia con Giuseppe Lupo

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Giuseppe Lupo è professore di letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica di
Milano e Brescia e autore di diversi saggi. Grazie a L’ultima sposa di Palmira (2011) ha vinto il premio
Selezione Campiello e il premio Vittorini. Dirige le riviste “Appennino” e “Studi Novecenteschi” e collabora alle pagine culturali del “Sole 24 Ore” e di “Avvenire”. Gli anni del nostro incanto ha vinto il
premio Viareggio e in Breve storia del mio silenzio narra una storia autobiografica di formazione: a quattro anni perde l’uso del linguaggio e da quel momento le parole si fanno nemiche. Il romanzo racconta la frontiera tra silenzio e parole, tra rifiuto e desiderio di dire, come un trauma infantile possa trasformarsi in vocazione e quanto le parole per lui siano state la sua casa, anche quando non c’erano.

 

«Ci sono attimi in cui capita di fissare dentro una foto il nostro
passaggio sulla terra e restare immobili per sempre»

 

La frontiera dei sentimenti con Fabio Volo

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Fabio Volo nasce in provincia di Bergamo nel 1972. È speaker radiofonico, attore e conduttore
televisivo. Nel 2000 esordisce come scrittore con Esco a fare due passi (Mondadori), romanzo che
riscuote immediatamente un grande successo. Tra i suoi libri si ricordano È tutta vita (2015) e
Quando tutto inizia (2017). A Novara l’autore presenta Una gran voglia di vivere, la storia di amore
di Marco e Anna che sembrava in grado di mantenere le promesse. Ma Marco non riesce a ricordare qual è stata la prima sera in cui non hanno acceso la musica, in cui non hanno aperto il vino. La prima in cui per stanchezza non l’ha accarezzata. Quando la complicità si è trasformata in competizione. Forse l’amore, come le fiamme, ha bisogno di ossigeno e sotto una campana si spegne. Forse, semplicemente, è tutto molto complicato. Il nuovo libro di Fabio Volo è il racconto di una frontiera, fisica e interiore, tra i sentimenti e le persone: una storia in cui ritrovarsi, emozionarsi e capire se esiste, a un certo punto, un
modo nuovo di stare insieme.

 

«Avevamo tutto per essere felici ma non riuscivamo ad esserlo»

 

Orta letteraria

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La frontiera del lago

Atmosfera incantata e misteri sullo sfondo del lago d’Orta in una storia corale che si colloca come
seguito ideale al precedente romanzo di Nicola Fantini e Laura Pariani, Nostra Signora degli scorpioni:
saga di un «piccolo mondo antico» del Novarese. I due autori ci accompagnano nei luoghi della
storia che hanno raccontato nell’ultimo loro libro edito da Sellerio ambientato nel 1878 durante
uno primi soggiorni italiani del musicista Pëtr Il’ič Čajkovskij che sul lago cerca ispirazione e sollievo per la propria inquietudine. Ma avviene un delitto e un’inspiegabile segregazione di cinque inglesine in una villa dell’isola di San Giulio… Un tour letterario nella storia e nelle curiosità del lago d’Orta. Con aperitivo finale.

 

«Annoiarci noi? Ci fanno proprio ridere! Quello che i turisti
conoscono del mondo è niente, assolutamente niente, a confronto
di ciò che accade a Orta»

 

Serata Alda Merini

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La frontiera fra poesia, musica e follia

Poetessa amatissima, personaggio trasgressivo e commovente che ha saputo parlare direttamente al cuore, Alda Merini ha rappresentato un caso del tutto particolare nella storia letteraria del Novecento italiano. A dieci anni dalla morte una serata per ricordarla con le sue poesie, spezzoni di un’intervista video di Paolo Taggi (Più della vita), composizioni musicali a lei dedicate tra amore, pazzia, temi mistici, slanci erotici e interrogativi estremi senza risposta, varcando le frontiere dell’esistenza con testi che continuano a giocare con le paure di ognuno e soprattutto aiutano a sognare per confermare una sua profezia: «i miei amori cominciano nei tempi futuri». L’evento è in collaborazione con l’Associazione Amici della Dedalo.

 

«Ogni notte per me è una tempesta di pensieri»

 

La frontiera del carcere con Marco Malvaldi

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Marco Malvaldi è nato a Pisa. Dopo la laurea in Chimica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa
e contemporanei studi al Conservatorio, ha provato a fare il cantante lirico, ma ha abbandonato dopo
poco. Esordisce nella narrativa nel 2007 con le storie dei vecchietti del BarLume, pubblicata
da Sellerio. Da questa serie è stata tratta una fortunata serie televisiva. Dopo un
recente romanzo dedicato a Leonardo da Vinci (La misura dell’uomo, Giunti), Malvaldi
ha appena pubblicato Vento in scatola con Glay Ghammouri: senza abbandonare ironia
e gusto del paradosso ci fa guardare al carcere in modo né convenzionale né caritatevole,
ma davvero dall’altro lato delle sbarre.

 

«Per essere autenticamente liberi occorre conoscere il carcere»

 

Le frontriere del mito con Marta Morazzoni

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Marta Morazzoni è nata a Milano nel 1950 e si è laureata in Filosofia. Inizialmente insegnante, scopre, soprattutto attraverso la lettura di Proust, la grande passione per la scrittura, che la porta nel 1986 a pubblicare con Longanesi La ragazza col turbante, romanzo che riscuote un grande successo e viene tradotto in nove lingue. Pur non considerandosi scrittrice di mestiere, molte delle sue opere hanno ottenuto importanti riconoscimenti. Nel 1997 con Il caso Courrier vince il premio Campiello. Il suo ultimo romanzo è Il dono di Arianna (2019), in cui i racconti mettono in scena le immagini più fosche e più appas-sionate della mitologia, innescando un meccanismo di immaginazione che, facendole rivivere, le allarga, le approfondisce, mutandole senza che il mito cambi la sua potenza. E regalando ai contorni di queste storie una nuova umanità.

 

«I miti non hanno luogo, abitano la nostra testa e la fantasia»

 

 

Mater(i)a P(i)etra, mostra fotografica di Carlos Solito su Matera e Petra, città nate dalla roccia e unite nella pietra

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Dal 30 novembre 2019 al 12 dicembre 2019 nella Sala Genocchio della Biblioteca Civica Carlo Negroni di Novara sarà visitabile la mostra fotografica Mater(i)a P(i)etra, in occasione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, con il patrocinio di Fondazione Matera Basilicata 2019.

Pochi lo direbbero, eppure Petra e Matera sono sorelle, nate dalla stessa madre roccia e collegate da un fil rouge di pietra. A pochi verrebbe in mente di accostarle: una nel Sud dell’Italia, città di confine e contrasti, oggi cuore della cultura europea; l’altra custodita tra le montagne del Medio Oriente, per secoli sotto la guida di popoli arabi, nominata meraviglia del mondo moderno. Ricostruire questo nesso è l’obiettivo del fotografo, regista e scrittore Carlos Solito che, con il progetto Mater(I)a P(I)etra, accomuna i due luoghi per addentrarsi in un viaggio nei territori della Basilicata e della Giordania. Entrambe città scavate nella roccia, culla di civiltà rupestri e dotate di ingegnosi sistemi di canalizzazione sotterranea, Matera e Petra, gemellate UNESCO condividono un’atmosfera unica che viene documentata nel progetto di Solito. Evocando suoni, profumi, paesaggi e abitanti di questi due mondi, con coppie di fotografie il progetto unisce la Città dei Sassi a quella dei Nabatei. Mostra coprodotta da Polo Museale della Basilicata e Jordan Tourism Board.

L’inaugurazione della mostra si è tenuta sabato 30 novembre 2019 nella Sala Genocchio della Biblioteca civica Carlo Negroni. Carlos Solito stesso, fotografo ideatore della mostra, ha presentato la selezione dei suoi lavori esposti in biblioteca fino al 12 dicembre 2019.

 

https://www.lastampa.it/novara/2019/11/30/fotogalleria/le-assonanze-tra-matera-e-petra-la-mostra-di-solito-fa-tappa-alla-biblioteca-negroni-di-novara-1.38035966?fbclid=IwAR2mSfe9p7KArgZtlMS8vSprQZecXVBXzBOQxFWFo2m_zcHqPiUmTcW3eQY

Gli incontri-dibattiti con gli scrittori nelle scuole dopo la distribuzione dei libri nelle classi

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MARTA MORAZZONI MARTEDÌ 19 NOVEMBRE

le frontiere del mito

ore 10, Liceo scientifico Fermi, via Monte Nero 15A, Arona

ore 12, Liceo linguistico Galilei via Gentile 33, Gozzano Incontro con i giovani a partire da Il dono di Arianna (Guanda)

Marta Morazzoni è nata a Milano nel 1950 e si è laureata in Filosofia. Inizialmente insegnante, scopre, soprattutto attraverso la lettura di Proust, la grande passione per la scrittura, che la porta nel 1986 a pubblicare con Longanesi La ragazza col turbante, romanzo che riscuote un grande successo e viene tradotto in nove lingue. Pur non considerandosi scrittrice di mestiere, molte delle sue opere hanno ottenuto importanti riconoscimenti. Nel 1997 con Il caso Courrier vince il premio Campiello. Il suo ultimo romanzo è Il dono di Arianna (2019), in cui i racconti mettono in scena le immagini più fosche e più appas-sionate della mitologia, innescando un meccanismo di immaginazione che, facendole rivivere, le allarga, le approfondisce, mutandole senza che il mito cambi la sua potenza. E regalando ai contorni di queste storie una nuova umanità.

«I miti non hanno luogo, abitano la nostra testa e la fantasia»

 

GIUSEPPE LUPO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE

la frontiera della storia

ore 9, ITIS Omar, baluardo La Marmora 12, Novara

ore 12, ITIS Leonardo da Vinci via Aldo Moro 13, Borgomanero Incontro con i giovani a partire da Breve storia del mio silenzio e Gli ultimi anni del nostro incanto (Marsilio)

Giuseppe Lupo è professore di letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia e autore di diversi saggi. Grazie a L’ultima sposa di Palmira (2011) ha vinto il premio Selezione Campiello e il premio Vittorini. Dirige le riviste “Appennino” e “Studi Novecenteschi” e col-labora alle pagine culturali del “Sole 24 Ore” e di “Avvenire”. Gli anni del nostro incanto ha vinto il premio Viareggio e in Breve storia del mio silenzio narra una storia autobiografica di formazione: a quattro anni perde l’uso del linguaggio e da quel momento le parole si fanno nemiche. Il romanzo racconta la frontiera tra silenzio e parole, tra rifiuto e deside-rio di dire, come un trauma infantile possa trasformarsi in vocazione e quanto le parole per lui siano state la sua casa, anche quando non c’erano.

«Ci sono attimi in cui capita di fissare dentro una foto il nostro passaggio sulla terra e restare immobili per sempre»

 

LAURA PARIANI GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE

le frontiere della ribellione

ore 12, Liceo scientifico Antonelli via Toscana 20, Novara Incontro con i giovani a partire da Il gioco di Santa Oca (La nave di Teseo)

Laura Pariani è nata a Busto Arsizio nel 1951 e si è laureata in Filosofia. Ha lavorato nel campo della pittura, del fumetto, del teatro di figura, dedicandosi poi all’insegnamento. Ha collaborato alla sceneggiatura di Così ridevano di Gianni Amelio, Leone d’Oro al Festival di Venezia. Tra i suoi libri La foto di Orta e Piero alla guerra. Con il suo ultimo romanzo, Il gioco di Santa Oca (2019), è stata finalista al premio Campiello. È un romanzo di ribellione e libertà, la storia di un sogno di giustizia e di una donna coraggiosa che sfida le convenzioni del suo tempo. Tutto parte nell’autunno del 1652, quando un pugno di uomini, stanchi di subire le angherie dei nobili e dei soldati che razziano i paesi della brughiera lombarda tra una battaglia e l’altra, si raccolgono intorno a Bonaventura Mangiaterra, un capopopolo che affascina i suoi compagni con la Bella Parola, una versione personale e ribelle delle storie della Bibbia. Un romanzo di frontiera tra Storia e storie, attese e delusioni, condizione femminile e maschile.

«Le cose più importanti succedono così, per il balzo lieve di un inavvertito accadere»

 

GIOVANNI DESTRO BISOL GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE

la frontiera della scienza

ore 11, IIS Pascal, Strada provinciale per Novara, Romentino Incontro con i giovani a partire dal libro scritto con Marco Capocasa Intervista impossibile al DNA (il Mulino) a colloquio con Paola Todeschino

Giovanni Destro Bisol è nato a Bologna nel 1959. Insegna Antropologia e Biodiversità umana presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Roma La Sapienza. Il suo lavoro di ricerca ha per oggetto gli effetti dei fattori ambientali e socioculturali sulla struttura genetica delle popolazioni umane in dif-ferenti contesti geografici. A partire dal 2004 è direttore dell’Istituto Italiano di Antropologia. Il libro al centro dell’incontro parte da una piccola sigla che corrisponde a un mondo di significati: il DNA, una risorsa contro le malattie, uno strumento per identi-ficare gli assassini e una chiave per comprendere il comportamento umano. La sua storia è talmente antica da intrecciarsi con quella della comparsa della vita sulla Terra. E in futuro? Gli autori provano a parlarne direttamente con lui. Dalla genetica di Neandertal alla clonazione di esseri umani, mettono a fuoco speranze (e timori) che grazie al DNA si aprono per la scienza e per le nostre esistenze, attraversando le frontiere della scienza.

«Quanta vita dietro tre lettere: dal passato profondo al futuro prossi-mo. Il DNA come non era mai stato raccontato»

 

PAOLA BARBATO VENERDÌ 22 NOVEMBRE

la frontiera degli incubi

ore 11, Istituto Lagrangia, corso Italia 48, Vercelli Incontro con i giovani a partire da Io so chi sei e Zoo (Piemme)

Paola Barbato è nata nel 1971 a Milano e vive attualmente a Verona. È scrittrice e sceneggiatrice di fumetti e, dal 1999, collabora regolarmente alla stesura di Dylan Dog, di cui è stata la prima sceneg-giatrice donna. A partire dal 2006 pubblica tre romanzi thriller per Rizzoli: Bilico (2006), Mani nude (2008, vincitore del premio Scerbanenco) e Il Filo rosso (2010). Nel 2018 pubblica per Piemme Io so chi sei, primo romanzo di una trilogia. Il secondo volume di questo progetto, Zoo, ancora un thriller, è stato reso disponibile prima su Wattpad per poi arrivare nelle librerie nel 2019: il libro narra la lotta di Anna (che si ritrova in una gabbia, tra sbarre, in un capannone pieno di gabbie simili alla sua e di persone come lei) contro chiunque l’abbia presa; una guerra impari perché non ha altre armi che la sua rabbia e la nudità a cui a poco a poco è stata costretta per combattere contro chi detiene il potere, qualcuno che nessuno ha mai visto, ma la cui presenza si avverte in ogni centimetro di quel luogo spaventoso, di giorno e di notte.

«Immagina di trovarti nel peggiore dei tuoi incubi. Se non riesci a svegliarti, sei nello zoo»

 

MICHELA MONFERRINI LUNEDÌ 25 NOVEMBRE

la frontiera e le storie

ore 10, ITE Mossotti, viale Curtatone 5, Novara Incontro con i giovani a partire da Muri maestri (La nave di Teseo)

Michela Monferrini è nata a Roma nel 1986, dove tuttora risiede. Pubblica poesie su riviste a antologie e nel 2005 ha vinto il premio Subway-Poesia. Nel 2014 esordisce con il suo primo romanzo Chiamami anche se è notte, pubblicato da Mondadori. È anche autrice di due guide letterarie dedicate alla Napoli di Raffaele La Capria e al Portogallo di Antonio Tabucchi. Nel 2019 pubblica per La nave di Teseo Muri maestri, una rassegna dei muri più importanti sparsi nel mondo e delle vicende umane che inevitabilmen-te sono a essi connesse. Quanti significati può avere un muro? Quante storie può contenere, ospitare, dividere? Un muro è chiusura, confine da valicare, limite ostile; è l’ostacolo della nostra azione, il perime-tro istituzionale dei nostri movimenti, l’irriducibile definizione di una diversità. E tuttavia, un muro può anche saper accogliere una preghiera, un sogno; può diventare lo spazio su cui si manifesta l’aspirazione a essere, il permesso di desiderare. Dal Muro di Berlino a quello del Pianto, da Wall Street ai muri dell’artista Candy Chang, che, prima a New Orleans, poi in tutto il mondo, raccolgono i desideri più importanti, quelli che si vorrebbero compiuti prima di mori-re. Dal muro di John Lennon a Praga fino a quello di Hong Kong, passando per Lisbona, Zurigo, Londra, Parigi, i “muri maestri” sono spazi del ricordo, simbolo di fratellanza, manifesto per la ribellione, l’amore, la gioventù.

«Questa è la storia del vostro viaggio e del contrario della parola “sperare”»

 

RENZO CRIVELLI MARTEDÌ 26 NOVEMBRE

la frontiera del tempo

ore 10, Liceo scientifico Antonelli, via Toscana 20, Novara Incontro con i giovani

«Noi siamo quello che siamo stati»

 

TAKOUA BEN MOHAMED MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE

la frontiera dell’integrazione

ore 9, Liceo artistico Casorati, via Greppi 18, Novara Incontro con i giovani a partire da Sotto il velo e La rivoluzione dei gelsomini (BeccoGiallo)

«Non esistono due culture che non hanno niente in comune, proprio sui punti in comune dobbiamo lavorare per costruire il dialogo e la convivenza»

 

ANTONIA ARSLAN e SIOBHAN NASH-MARSHALL GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE

la frontiera dell’odio

ore 9, Liceo delle scienze umane Bellini, baluardo La Marmora 10, Novara Incontro con i giovani su La masseria delle allodole e Lettera a una ragazza in Turchia (Rizzoli) di Antonia Arslan e I peccati dei padri di Siobhan Nash Marshall (Guerini e Associati)

ore 12, ITIS Fauser, via Ricci 14, Novara

Antonia Arslan è nata a Padova nel 1938. Ha origini armene e, riguardo al genocidio del popolo armeno, ha anche scritto saggi divulgativi e romanzi. Il suo esordio letterario avviene nel 2004 con La masseria delle allodo-le (Rizzoli), vincitore del premio Strega di narrativa e finalista al premio Campiello. Il libro più recente è Lettera a una ragazza in Turchia (Rizzoli).

Siobhan Nash-Marshall insegna filosofia al Manhattanville College di New York dopo essersi specializzata all’Università di Padova e alla Cattolica di Milano. I peccati dei padri (Guerini e Associati) si occupa del negazionismo turco e del genocidio armeno.

«Non piace a nessuno essere circondato dalla sporca tragedia, toccare quegli orrori da vicino, annusare tutto intorno la morte – e non poter far niente».

 

CRISTIANO CAVINA GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE

la frontiera della guerra

ore 10, Istituto alberghiero Ravizza, corso Risorgimento 405, Novara

ore 12, IIS Bonfantini, corso Risorgimento 405, Novara Incontro con i giovani a partire da Ottanta rose mezz’ora (Marcos y Marcos)e Fratelli nella notte (Feltrinelli)

Cristiano Cavina, nato a Faenza nel 1974, cresce con i nonni materni e la madre. Le sue due grandi passioni sono il calcio e la letteratura. Oltre che con lavori saltuari, infatti, Cavina si mantiene scri-vendo romanzi. Il suo primo libro, Scavare una buca (2010), ottiene un grande successo e viene tradotto anche in francese. In Ottanta rose mezz’ora (Marcos y Marcos) siamo nella seconda guerra mondiale, con due fratelli davanti alla frontiera fra vivere e mori-re: ma non ci sono eroi né mostri nel romanzo di Cavina, soltanto un ragazzo spaven-tato che cerca di sopravvivere e un uomo costretto a scegliere se rischiare la vita per salvarlo.

«Non mi sono documentato: ho scritto quello che ricordavo e quello che non sapevo l’ho potuto immaginare»

 

 

Gli incontri con gli scrittori aperti al pubblico dell’edizione 2019 del festival Scrittori&giovani

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MARCO MALVALDI GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE

la frontiera del carcere

ore 18, Circolo dei lettori, via Fratelli Rosselli 20, Novara Incontro con Marco Malvaldi, autore di Vento in scatola con Glay Ghammouri (Sellerio)

«Per essere autenticamente liberi occorre conoscere il carcere»

 

FABIO VOLO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE

la frontiera dei sentimenti

ore 18,30, Castello, piazza Martiri della Libertà, Novara Incontro con l’autore a partire da Una gran voglia di vivere (Mondadori) a colloquio con Alessandro Barbaglia

Fabio Volo nasce in provincia di Bergamo nel 1972. È speaker radiofonico, attore e conduttore televisivo. Nel 2000 esordisce come scrittore con Esco a fare due passi (Mondadori), romanzo che riscuote immediatamente un grande successo. Tra i suoi libri si ricordano È tutta vita (2015) e Quando tutto inizia (2017). A Novara l’autore presenta Una gran voglia di vivere, la storia di amore di Marco e Anna che sembrava in grado di mantenere le promesse. Ma Marco non riesce a ricordare qual è stata la prima sera in cui non hanno acceso la musica, in cui non hanno aperto il vino. La prima in cui per stanchezza non l’ha accarezzata. Quando la complicità si è trasformata in competizione. Forse l’amore, come le fiamme, ha bisogno di ossigeno e sotto una campana si spegne. Forse, semplicemente, è tutto molto complicato. Il nuovo libro di Fabio Volo è il racconto di una frontiera, fisica e interiore, tra i sentimenti e le persone: una storia in cui ritrovarsi, emozionarsi e capire se esiste, a un certo punto, un modo nuovo di stare insieme.

«Avevamo tutto per essere felici ma non riuscivamo ad esserlo»

 

AMEDEO BALBI VENERDÌ 22 NOVEMBRE

la frontiera dello spazio

ore 18,30, Circolo dei lettori, via Fratelli Rosselli 20, Novara Incontro con l’autore di L’ultimo orizzonte. Cosa sappiamo dell’universo (Utet)

Amedeo Balbi, nato a Roma nel 1971, si laurea in Fisica ed è attualmente professore presso l’Univer-sità degli studi di Roma Tor Vergata. Si occupa principalmente di cosmologia. È autore di diversi libri divulgativi e di numerosi articoli per quotidiani e periodici. Ha scritto, tra gli altri, per “Le Scienze”, “La Stampa”, per le pagine culturali della “Repubblica” e del “Manifesto”. Nell’ultimo libro Balbi si chiede che cosa sappiamo dell’universo e risponde: «Molto, moltissimo: la sua età, la sua struttura, cosa contiene e come ha fatto a evolvere in uno spazio disseminato di galassie, stelle, pianeti. Solo poco più di un secolo fa non sapevamo quasi nulla di tutto questo». Spingendoci verso le frontiere dello spazio e del tempo, siamo arrivati a confrontarci con questioni che mettono a dura prova i nostri strumenti e i nostri concetti. Là, dove finisce il territorio familiare, oltre l’orizzonte di ciò che sappiamo o possiamo almeno intuire, c’è il buio?

«Tutto quello che serve è cucinato dentro le stelle»

 

ALESSANDRO MILAN VENERDÌ 22 NOVEMBRE

la frontiera degli affetti

ore 21, foyer del Teatro Coccia, via Fratelli Rosselli 47, Novara Incontro con l’autore di Due milioni di baci (DeA Planeta) in attesa dello spettacolo Ami e Tami di Mátti Kovler con la regia di Marco Iacomelli

 

Alessandro Milan nasce in provincia di Milano nel 1970. Giornalista, conduce programmi soprattut-to d’inchiesta su diverse emittenti televisive. Nel 2018 ha pubblicato per DeA Planeta il romanzo Mi vivi dentro. Nell’ultimo libro ritroviamo molti dei momenti più belli della vita, segnati dai baci: quel-li ricevuti da nostra mamma, quelli che si sono scambiati i nostri genitori, quelli dati alla donna amata o a chi non c’è più. E a pensarci bene, nei momenti più brutti, quello che è mancato sono proprio i baci, il contatto, la capacità di dirsi: ti voglio bene, ci sono, stringimi forte. Lo stesso vale per Alessandro, che dopo la scomparsa di sua moglie deve fare il papà di due figli quasi adolescenti e capaci di alternare colpi di genio, capricci, momenti di una sofferenza incomunicabile. Stavolta però deve affrontare anche la paura di perdere la propria madre, una paura che riporta a galla ricordi d’infanzia, ferite dimenticate e una lezione che tutto il suo passato sembra gridargli in faccia, regalandogli la salvezza: non bisogna mai smettere di dare baci a chi ci sta accanto.

«Non c’è momento chiave della nostra esistenza che non sia segnato da un bacio»

 

RENZO CRIVELLI LUNEDÌ 25 NOVEMBRE

la frontiera del tempo

ore 18, Circolo dei lettori, via Fratelli Rosselli 20, Novara Incontro con l’autore di Il fantasma del palazzo e altri racconti (Interlinea) a colloquio con Roberto Tognetti

Renzo Crivelli è nato a Novara nel 1945. Laureato in Lingue e Letterature, si trasferisce per un periodo a studiare in Inghilterra. Tornato in Italia, è professore universitario in diversi atenei e, trasferitosi dopo il 1985 a Trieste, fonda il Centro di studi irlandesi e il Laboratorio James Joyce. Presente e passato s’inseguono in queste storie di frontiera tra sentimenti, mistero, spiritualità e introspezione, in un microcosmo collocato da Novara ai laghi d’Orta e Maggiore fino all’Ossola. In un mondo in cui il passato è sempre in agguato, fanno capolino personaggi di oggi e di ieri, reali e storici, persino mitologici: dalla Sibilla Cumana a Petronio, da fra Dolcino a Cicerone. La memoria riesce a mutare il rapporto fra realtà e sogno, facendo affiorare anche cose che sono state volutamente negate e allontanate da noi.

«Noi siamo quello che siamo stati»

 

MARTEDÌ 26 NOVEMBRE

la frontiera del doppio

ore 11, ITE Mossotti, viale Curtatone 5, Novara

ore 18, Circolo dei lettori via Fratelli Rosselli 20, Novara Incontro con l’autore di Ma che cosa ho in testa (Utet)

Tim Parks nasce a Londra nel 1954 e dal 1981 vive a Verona. Laureato in lingua e letteratura inglese è scrittore e giornalista. È stato traduttore dall’italiano all’inglese per autori come Alberto Moravia, Italo Calvino e Antonio Tabucchi. Parks si domanda nell’ultimo libro: che cos’è la coscienza e come funziona davvero? Molti filosofi e neuroscienziati credono infatti che l’esperienza sia chiusa ermeti-camente nei nostri crani, una rappresentazione olografica e in fin dei conti inaffida-bile della realtà esterna. Colori, odori, suoni, sensazioni, tutto avverrebbe solo nella nostra testa. Eppure, quando i neuroscienziati tracciano ciò che succede nel cervello, trovano solo miliardi di neuroni che si scambiano impulsi elettrici e rilasciano sostan-ze chimiche. Forse giunti all’ultima pagina non capiremo davvero che cosa sia la coscienza, ma il mondo ci apparirà più reale e vivo che mai.

«L’ottimista ha in comune con il pessimista la predisposizione a guardare verso il futuro, a chiedersi: saranno migliori o peggiori gli anni a venire?»

 

ANDREA MARCOLONGO SABATO 30 NOVEMBRE

la frontiera delle parole

ore 18, Circolo dei lettori, via Fratelli Rosselli 20, Novara Incontro con l’autrice di Alla fonte delle parole (Mondadori)Nella giornata finale del festival Scrittori&giovani dedicato alle parole degli scrittori e dei libri, scambiati nel bookcrossing gestito dai giovani all’Angolo delle Ore, non può esserci occasione migliore che parlare di un nuovo volume che racconta 99 etimologie di 99 parole per ribellarci alla confusione e al buio che ci travolgono quando rimaniamo muti di fronte al presente: si tratta di 99 parole per ritrovare noi stessi.

Andrea Marcolongo è nata nel 1987, si è laureata in Lettere antiche all’Università di Milano e nella sua vita ha viaggiato molto vivendo in dieci città diverse. Attualmente vive a Sarajevo. Scrive di cultura e libri per “La Stampa”, “D-la Repubblica” e “Il Messaggero”. La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco (Laterza), suo libro d’esordio nel 2016, è stato un caso editoriale con più di centomila copie vendute, tradotto nel mondo. Con Mondadori ha pubblicato nel 2018 il suo secondo libro, La misura eroica, prima dell’ultimo Alla fonte delle parole.

«Senza le parole non faremmo che brancolare scomposti nella con-fusione, incapaci di dire la realtà e ciò che sentiamo. Proprio per questo delle parole dobbiamo avere estrema cura»

 

 

Il consueto finale con il bookcrossing dei giovani: “libri liberi” il 30 novembre all’Angelo delle Ore e in Ospedale

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Come da tradizione il festival si conclude con un pomeriggio interamente dedicato allo scambio di libri nel cuore della città di Novara, sabato 30 novembre dalle ore 15 alle 18, presso l’Angolo delle Ore, la Biblioteca Civica Negroni e l’Ospedale Maggiore della Carità, con libero scambio di libri a cura degli studenti delle scuole superiori e dei giovani volontari della biblioteca.

 

Il bookcrossing è un’attività in cui giovani e cittadinanza possono prendere, scambiare e regalare libri che andranno ad altre persone e rivivranno così una nuova vita con nuovi lettori. I libri del bookcrossing restano disponibili per tutti ogni martedì e giovedì pomeriggio e sabato mattina nella Sezione Novarese della Biblioteca Civica Negroni al primo piano di palazzo Vochieri in corso Cavallotti 6 a Novara e nei punti appositi sparsi per la città di Novara, tra cui il Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore, l’impianto sportivo del Terdoppio, il Centro Alcarotti, l’autostazione e il Museo di Storia Naturale Faraggiana. Con raccolta fondi per so-stenere il progetto “La Comunità dei libri” della Biblioteca Civica Negroni sostenuto dalla Fondazione Comunità Novarese Onlus.

 

 

«Se un libro non vi è piaciuto, liberatelo. Se vi è piaciuto, liberatelo per farlo leggere a qualcun altro» (Daniel Pennac)