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Tra architettura e fotografia: Vittorio Gregotti si racconta e Matera capitale della cultura propone una mostra su Petra
Due sono gli eventi che, nell’edizione di quest’anno del festivla Scrittori&giovani, esplorano il mondo dell’architettura e della fotografia con un incontro con Vittorio Gregotti sul tema le frontiere delle città future sabato 16 novembre alla ore 12,30 presso la Triennale di Milano in viale Alemagna 14. L’architetto sarà a colloquio con Matteo Gambaro a partire da Il mestiere di architetto (Interlinea) in occasione di Bookcity Milano 2019.
«Capacità di modificazione creativa e critica dello stato delle cose» sono alla base della lezione e dei ricordi di un grande maestro dell’architettura internazionale. Vittorio Gregotti, superati i novant’anni, parte dal racconto della sua formazione intellettuale e degli anni novaresi per descrivere i tratti strutturali del suo modo di intendere l’architettura e la professione di architetto. Questo libro, arricchito da una raccolta di suoi disegni (significativi per l’approccio culturale nella costruzione del paesaggio), è una esortazione a non rinunciare alla passione per l’architettura, intesa come teoria e pratica capace di apportare contributi rilevanti alla trasformazione della società, nell’idea di Gregotti che «sono l’idea di passato e di futuro a costruire insieme un frammento di verità del presente».
Vittorio Gregotti nasce a Novara nel 1927 e, dopo un anno di studi alla facoltà di Architettura di Milano, nel 1947 compie un viaggio a Parigi durante il quale ha modo di fare esperienza come disegnatore nello studio dei fratelli Perret. Torna poi a Milano, dove incontra Ernesto Nathan Rogers, che sarà il suo vero maestro. Una volta laureatosi si trasferisce negli Stati Uniti dove incontra molti grandi architetti. Tornato in patria diventa professore a Milano e nel 1974 viene chiamato a dirigere la Biennale di Venezia, dove fonda la Biennale di Architettura. «Capacità di modificazione creativa e critica dello stato delle cose» sono alla base della lezione e dei ricordi di questo grande maestro dell’architettura internazionale che si racconta alla Triennale in occasione di Bookcity Milano. Gregotti, superati i novant’anni, parte dal racconto della sua formazione intellettuale e degli anni novaresi per descrivere i tratti strutturali del suo modo di intendere l’architettura con un’esortazione ai giovani a non rinunciare alla passione per una disciplina intesa come teoria e pratica capace di apportare contributi rilevanti alla trasformazione della società.
Sabato 30 novembre alle ore 17 si inaugura in Biblioteca Civica Negroni in Sala Genocchio di corso cavallotti 6 la mostra Mater(i)a P(i)etra con fotografie di Carlos Solito – autore di La ballata dei Sassi (Sperling & Kupfer) – in occasione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 con il patrocinio di Fondazione Matera Basilicata 2019 (aperta fino al 12 dicembre negli orari della biblioteca, da lunedì a venerdì). Pochi lo direbbero, eppure Petra e Matera sono sorelle, nate dalla stessa madre roccia e collegate da un fil rouge di pietra. A pochi verrebbe in mente di accostarle: una nel Sud dell’Italia, città di confine e contrasti, oggi cuore della cultura europea; l’altra custodita tra le montagne del Medio Oriente, per secoli sotto la guida di popoli arabi, nominata meraviglia del mondo moderno. Ricostruire questo nesso è l’obiettivo del fotografo, regista e scrittore Carlos Solito che, con il progetto Mater(I)a P(I)etra, accomuna i due luoghi per addentrarsi in un viaggio nei territori della Basilicata e della Giordania. Entrambe città scavate nella roccia, culla di civiltà rupestri e dotate di ingegnosi sistemi di canalizzazione sotterranea, Matera e Petra, gemellate UNESCO, condividono un’atmosfera unica che viene documentata nel progetto di Solito. Evocando suoni, profumi, paesaggi e abitanti di questi due mondi, con coppie di fotografie il progetto unisce la Città dei Sassi a quella dei Nabatei. Mostra coprodotta da Polo Museale della Basilicata e Jordan Tourism Board.
Quando le pagine dei libri sono una guida ai luoghi: domenica 17 novembre tour letterario a Orta con Čajkovski
Domenica 17 novembre alle 11,30 è in programma l’appuntamento La frontiera del lago che ci porta nei luoghi che hanno ispirato il romanzo Arrivederci, signor Čajkovskij (Sellerio) di Laura Pariani e Nicola Fantini con una visita guidata e un aperitivo d’autore. Il ritrovo è alle ore 11,30 a Orta san Giulio in piazza Motta, davanti all’imbarcadero. Atmosfera incantata e misteri sullo sfondo del lago d’Orta in una storia corale che si colloca come seguito ideale al precedente romanzo di Nicola Fantini e Laura Pariani, Nostra Signora degli scorpioni: saga di un «piccolo mondo antico» del Novarese. I due autori ci accompagnano nei luoghi della storia che hanno raccontato nell’ultimo loro libro edito da Sellerio ambientato nel 1878 durante uno primi soggiorni italiani del musicista Pëtr Il’ič Čajkovskij che sul lago cerca ispirazione e sollievo per la propria inquietudine. Ma avviene un delitto e un’inspiegabile segregazione di cinque inglesine in una villa dell’isola di San Giulio… Un tour letterario nella storia e nelle curiosità del lago d’Orta. Con aperitivo finale.
Orta Novarese, dicembre 1878. In uno dei suoi primi soggiorni italiani Pëtr Il’ič Čajkovskij risiede sul lago Cusio, cercando ispirazione e sollievo per la propria inquietudine. Sull’isola di San Giulio, a poche bracciate dalla riva, soggiorna la ricchissima vedova Nadežda Filaretovna von Meck, mecenate innamorata del compositore con cui ha stretto un singolare contratto: i due non devono frequentarsi né vedersi, ma pur vivendo in case separate si impegnano a scambiarsi ogni giorno lunghe lettere. E questo insolito legame, per gli abitanti del paese è principio di dicerie, forma di mistero. E non è l’unico. L’atmosfera brumosa del lago e il basso continuo delle vite modeste dei suoi abitanti sono sconvolti da un delitto e dall’inspiegabile segregazione di cinque inglesine in una villa dell’isola. Tutti vengono coinvolti: dal medico al vecchissimo banditore, dalle due gemelle canterine alla Marchesa Colombi, dalla veggente al fotografo. Sarà forse l’effetto delle cinque Notti Nere del solstizio d’inverno che – come spiega al compositore russo l’affittacamere colta e emancipata – segnano il momento magico in cui vivi e nonpiù-vivi comunicano. Perfino Čajkovskij ne è toccato: perché gli è stato insegnato che ogni donna uccisa vicino all’acqua si trasforma in una rusalka famelica di sangue maschile. Una storia corale che racconta non solo chi vive nel paesino piemontese, ma anche gli abitatori delle Tenebre-dimezzo, che ogni notte scendono dal cimitero di San Quirico a indagare con curiosità ciò che succede dietro i muri delle vecchie case. Così Arrivederci, signor Čajkovskij si colloca come seguito ideale al precedente romanzo di Fantini e Pariani, Nostra Signora degli scorpioni: saga di un «piccolo mondo antico» del Novarese.
Laura Pariani è nata a Busto Arsizio nel 1951 e si è laureata in Filosofia. Ha lavorato nel campo della pittura, del fumetto, del teatro di figura, dedicandosi poi all’insegnamento. Ha collaborato alla sceneggiatura di Così ridevano di Gianni Amelio, Leone d’Oro al Festival di Venezia. Tra i suoi libri La foto di Orta e Piero alla guerra. Con il suo ultimo romanzo, Il gioco di Santa Oca (2019), è stata finalista al premio Campiello. È un romanzo di ribellione e libertà, la storia di un sogno di giustizia e di una donna coraggiosa che sfida le convenzioni del suo tempo. Tutto parte nell’autunno del 1652, quando un pugno di uomini, stanchi di subire le angherie dei nobili e dei soldati che razziano i paesi della brughiera lombarda tra una battaglia e l’altra, si raccolgono intorno a Bonaventura Mangiaterra, un capopopolo che affascina i suoi compagni con la Bella Parola, una versione personale e ribelle delle storie della Bibbia. Un romanzo di frontiera tra Storia e storie, attese e delusioni, condizione femminile e maschile.
Nicola Fantini: nato nel 1962, è scrittore e traduttore dall’inglese e dall’ispanoamericano. Ha lavorato nel campo del reportage in ambito sudamericano e ha scritto opere di narrativa di genere, dalla fantascienza al romanzo gotico. Tra i suoi libri ricordiamo: La setta delle catacombe (2008) e, con Laura Pariani, Nostra Signora degli scorpioni (2014), Che Guevara aveva un gallo (2016) e Arrivederci, signor Čajkovskij (2019).
Scrittori&giovani fa entrare in carcere gli scrittori sviluppando l’attualità del tema delle “frontiere”
Da quest’anno Scrittori&giovani porta libri e dibattiti anche presso la Casa circondariale di Novara, in via Sforzesca 49 grazie alla disponibilità della direzione perché «per essere autenticamente liberi occorre conoscere il carcere» per dirla con le parole di Marco Malvaldi, ospite venerdì 15 novembre alle ore 11 per presentare Vento in scatola (con Glay Ghammouri, Sellerio). Una commedia da camera si potrebbe definire Vento in scatola, solo che in questo caso la camera, l’ambiente chiuso in cui tutto si svolge, è molto grande: un carcere. Le celle, i corridoi, «l’aria», le zone degli assistenti, la stanza del dirigente, i luoghi di punizione (non c’è in questo carcere la tremenda «cella liscia»): qui i detenuti interagiscono tra di loro e con i sorveglianti, cercano di stabilire gerarchie e simpatie, e di passare il tempo. Al centro di questa vicenda corale, che non ha niente di autobiografico pur avvalendosi di esperienze vissute, c’è un giovane che si forma cittadino: un tunisino, abile broker nel suo paese, in carcere per un reato che non ha commesso ma impunito per una truffa di cui è colpevole. Mentre trascorre normalmente la pena, gli capita una cosa che mette i brividi e lo costringe a una scelta. Questo libro nasce dall’incontro, durante un corso di scrittura tenuto nel carcere di Pisa, tra Marco Malvaldi e Glay Ghammouri, un ex militare tunisino dalla carriera stroncata in patria per motivi politici e oggi detenuto in Italia a causa di un grave delitto. Mette assieme la sperimentata capacità di divertire mediante intrighi con la conoscenza interna minuziosa della situazione carceraria di chi ci vive. Ma non chiede commozione e pietà. Vuole soltanto mostrare l’interno di un carcere mettendo in scena la quotidianità, la sua giustizia e la sua ingiustizia («per essere autenticamente liberi occorre conoscere il carcere»). Ed è un libro rigenerante, di questi tempi in cui muri di odio si sollevano contro chiunque sia un diverso. Il suo senso è che, così come non si può tenere il vento in scatola, non si può imprigionare l’umanità che è in ciascuno di noi.
Marco Malvaldi è nato a Pisa. Dopo la laurea in Chimica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e contemporanei studi al Conservatorio, ha provato a fare il cantante lirico, ma ha abbandonato dopo poco. Esordisce nella narrativa nel 2007 con le storie dei vecchietti del BarLume, pubblicata da Sellerio. Da questa serie è stata tratta una fortunata serie televisiva. Dopo un recente romanzo dedicato a Leonardo da Vinci (La misura dell’uomo, Giunti), Malvaldi ha appena pubblicato Vento in scatola con Glay Ghammouri: senza abbandonare ironia e gusto del paradosso ci fa guardare al carcere in modo né convenzionale né caritatevole, ma davvero dall’altro lato delle sbarre.
Il secondo appuntamento, La frontiera dell’integrazione, si svolgerà mercoledì 27 novembre alle ore 15,30 con un laboratorio di lettura con l’autrice Takoua Ben Mohamed, a partire da Sotto il velo e La rivoluzione dei gelsomini (BeccoGiallo). Dalla quarta di copertina di La rivoluzione dei gelsomini (BeccoGiallo): A soli otto anni Takoua ha dovuto lasciare il paese in cui è nata per raggiungere il padre, rifugiato politico in Italia. Solo molto più tardi, dopo la Rivolta dei Gelsomini che abbatte la dittatura di Ben Ali, quella giovane donna cresciuta parlando con l’accento romano è potuta tornare in Tunisia per rimettere assieme i pezzi della sua storia familiare, per smascherare il funzionamento della macchina repressiva e testimoniare di come le donne – le grandi protagoniste di questa storia – ne fossero oggetto. Ed è ripercorrendo al contrario quel viaggio, che l’ha portata dalle porte del deserto del Sahara alla periferia di Roma, che conosciamo la storia di Takoua: la storia di una delle tante bambine che, nate o cresciute in Italia da genitori non italiani, molti si ostinano ancora a definire straniere. Dalla quarta di copertina di Sotto il velo (BeccoGiallo): Sotto il velo è una striscia a fumetti creata dalla giovanissima artista italo-tunisina Takoua Ben Mohamed, che racconta con ironia la sua quotidianità di ragazza che ha liberamente scelto di portare il velo in Italia.
Takoua Ben Mohamed, nata a Douz in Tunisia nel 1991, all’età di otto anni è costretta a raggiungere il padre, rifugiato politico in Italia. Cresce a Roma, dove vive tutt’ora. La sua formazione mista, sia nell’ambito grafico che in quello giornalistico, emerge nel suo lavoro di graphic journalist. Molto attiva all’interno di associazioni giovanili, culturali e di volontariato, sceglie il fumetto per parlare di integrazione, cittadinanza, discriminazione, dialogo e culture.
Gli spettacoli serali del festival per tutte le età tra la poesia di Alda Merini e i “Sorsi” letterari di Sacrdigli
Da sempre Scrittori&giovani propne eventi collaterali al di fuori delle aule scolastioche e quest’anno anche proposte serali in forma di spettcaolo. Per iniziare il festival offre a studenti, docenti e volontari biglietti dello spettacolo Quando c’era Gaber promosso dal Teatro Faraggiana nel segno della frontiera tra parole e musica. L’appuntamento è giovedì 14 novembre alle ore 21 al Teatro Faraggiana in via dei Caccia 1, Novara con Neri Marcorè alla voce e chitarra, accompagnato da Domenico Mariorenzi. È un viaggio nell’universo delle canzoni di Giorgio Gaber attraverso la voce di uno dei suoi più importanti interpreti attuali, Neri Marcorè, in collaborazione con il musicista Domenico Mariorenzi. I brani musicali saranno intervallati da alcuni dei suoi celebri monologhi tratti da quello che è poi diventato il teatro canzone che ha debuttato in Italia ormai cinquant’anni fa. La serata fa parte del progetto “Faraggianapop – Gaber e dintorni” in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber.
Sabato 16 novembre alle ore 21 si prosegue con un reading musicale delle poesie di Alda Merini presso l’Auditorium della scuola di musica Dedalo a Novara, in via Maestra 9 con la partecipazione di Anna Molinari al violino e Riccardo Bisatti al pianoforte. Verrà eseguita la composizione di Federico Gozzelino Io sono folle, folle, ispirata a una lirica di Alda Merini, con proiezione di spezzoni video e letture di Eleonora Calamita. Poetessa amatissima, personaggio trasgressivo e commovente che ha saputo parlare direttamente al cuore, Alda Merini ha rappresentato un caso del tutto particolare nella storia letteraria del Novecento italiano. A dieci anni dalla morte una serata per ricordarla con le sue poesie, spezzoni di un’intervista video di Paolo Taggi (Più della vita), composizioni musicali a lei dedicate tra amore, pazzia, temi mistici, slanci erotici e interrogativi estremi senza risposta, varcando le frontiere dell’esistenza con testi che continuano a giocare con le paure di ognuno e soprattutto aiutano a sognare per confermare una sua profezia: «i miei amori cominciano nei tempi futuri». L’evento è in collaborazione con l’Associazione Amici della Dedalo.
Il festival collabora a promuovere l’attenzione del Teatro Coccia verso la musica nuova per offrire alle future generazioni l’opportunità di crescere offrendo una replica per le scuole dello spettacolo Ami e Tami con musica di Mátti Kovler e regia di Marco Iacomelli. Ami e Tami è una favola musicale per soli, coro di voci bianche e piccolo ensemble commissionata al compositore israeliano Mátti Kovler, una sorta di moderno Hänsel e Gretel visto che i personaggi principali, due fratelli adolescenti, sono le vittime di due genitori iperattivi e razionali che educano i loro figli perché diventino velocemente autosufficienti e pronti per essere immessi nel “mercato globale”. Tutto cambia quando la loro nonna, che subisce i primi segni di declino cognitivo, si trasferisce nella loro casa. La regia dello spettacolo è affidata al novarese Marco Iacomelli direttore artistico della STM-Scuola del Teatro musicale. La direzione d’orchestra è di Mykola Lysenko. Il suono è affidato a Donato Pepe, Dedalo Ensemble e Coro delle Voci Bianche del Teatro Coccia. Si tratta di una coproduzione Fondazione Teatro Coccia con STM e The State Academic Symphony Orchestra of Ukraine. Regia associata di Costanza Filaroni e Massimiliano Perticari; liriche italiane Andrea Ascari; direzione musicale Simone Manfredini; direzione vocale Andrea Ascari; coreografie Ilaria Suss; luci Valerio Tiberi. Per informazioni: segreteria.direzione@fondazioneteatrococcia.it.
Venerdì 29 novembre il Festival continua alle ore 21 all’Arengo del Broletto di Novara in via Fratelli Rosselli 20 con la presentazione spettacolo di Sorsi: come farsi una cultura alcolica (Interlinea) di Marco Scardigli e Roberto Sbaratto con degustazione. Attraverso citazioni letterarie, aneddoti, racconti di grandi autori e momenti musicali si spiega quale sia il ruolo del vino nella nostra cultura. Serata a cura degli autori del libro Sorsi Marco Scardigli (recente finalista al premio Bancarella con Évelyne) e Roberto Sbaratto, con Luigi Ranghino al piano e Alessandro Francoli come maestro di degustazione. Un evento al confine tra la passione per il vino e quella per i libri: il volume al centro racconta le bevande alcoliche nella nostra cultura. Come se fosse una grande degustazione, fra le pagine si assaggiano vari punti di vista (letterario, religioso, poetico, storico, umoristico), modi espressivi differenti (la citazione, la canzone, l’aforisma, la poesia) e si assaporano classici come Omero e Orazio o moderni come Hemingway e Simenon, passando da Lorenzo il Magnifico ad autori minori ma comunque divertenti e un po’ brilli.
Laboratori, stage e concorsi per aprire i giovani alle frontiere della cultura e della comunicazione
Scrittori&giovani avvicina i giovani alla lettura, e non solo, con nuove esperienze. Il festival diventa così un progetto culturale a 360 gradi per accostarsi in modo attivo al mondo della scrittura, della cultura e dei libri. In particolare le proposte di quest’anno sono:
– Laboratorio di lettura in carcere con la partecipazione di Marco Malvaldi e Takoua Ben Mohamed, con altri incontri lungo l’anno
– Laboratorio di social news per studenti: per l’aggiornamento della pagina Facebook del festival e la realizzazione di una newsletter finale, su carta e in formato digitale, con foto e news sul sito www.scrittoriegiovani.it (in collaborazione con Interlinea)
– Laboratorio di editoria di avvicinamento al mondo e alle professioni del libro per i giovani, anche all’interno del progetto ministeriale di Alternanza scuola-lavoro, oggi PCTO (in collaborazione con Laboratorio di editoria dell’Università Cattolica ed Educatt)
– Laboratorio di scrittura per giovani disabili a cura di Giovanni Moreddu
– Laboratorio di social video su montaggio e creazione di contenuti multimediali on line, in preparazione al Contest “Booktrailer Scrittori&giovani” perché oggi l’informazione viaggia soprattutto tramite video e social network e il booktrailer è uno strumento sempre più utilizzato per far conoscere un libro e suscitarne curiosità nel lettore.
– Concorso “Booktrailer Scrittori&giovani”: oggi l’informazione viaggia soprattutto tramite video e social network e il booktrailer è uno strumento sempre più utilizzato per far conoscere un libro e suscitarne curiosità nel lettore attraverso un sito internet, ma soprattutto su YouTube. Grazie all’utilizzo di immagini in movimento, musiche e parole il concorso chiede agli studenti di sintetizzare in meno di due minuti il contenuto di un romanzo letto durante o dopo i giorni del festival, non soltanto quelli degli autori ospiti. Per poter partecipare è possibile scaricare il bando su www.scrittoriegiovani.it (on line dal 25 novembre) o alla pagina Facebook del festival. Ciak, si legge!
I progetti verranno avviati sulla base delle disponibilità e delle richieste. Per le attività di concorsi, newsletter e laboratori: www.scrittoriegiovani.it, segreteria@letteratura.it.
Scrittori&giovani, il festival che dona libri alle scuole dedicato alle “frontiere” nel 30° della caduta del muro di Berlino
Scrittori&giovani, il festival letterario di Novara e provincia, torna nel 2019, dal 14 al 29 novembre, per la undicesima edizione, con il tema “le frontiere” che è stato scelto, oltre che per ricordare il trentennale della caduta del muro di Berlino, anche perché quello dei confini, territoriali e culturali, è un argomento cruciale che è necessario approfondire per poter comprendere le innumerevoli contraddizioni della nostra epoca. Quale modo migliore di farlo se non attraverso il confronto e la lettura di storie e racconti che hanno per oggetto esperienze di vita vissuta, in un continuo dialogo fra il nostro presente e un passato che non sembra poi così remoto.
«Quanti significati può avere un muro? Quante storie può contenere, ospitare, dividere? Un muro è chiusura, confine da valicare, limite ostile, è l’ostacolo della nostra azione, il perimetro istituzionale dei nostri movimenti, l’irriducibile definizione di una diversità. E tuttavia, un muro può anche saper accogliere una preghiera, un sogno; può diventare lo spazio su cui si manifesta l’aspirazione ad essere, il permesso di desiderare». Così scrive Michela Monferrini nel suo Muri maestri, una delle opere presentate in questa edizione di Scrittori&giovani sul tema “le frontiere”: frontiere sociali, culturali, architettoniche, scientifiche, umane, psichiche e non solamente geografiche e politiche. E come al muro di Berlino si sono inscindibilmente legate molte esistenze umane, così tra le mura del carcere si consumano storie di vite diverse dalla nostra, che è importante conoscere e ascoltare per diventare più consapevoli. Cercare di valicare i confini entro cui ci sentiamo spesso troppo stretti è uno sforzo costante che compiamo perché «libertà è partecipazione». Mettersi in gioco rispetto all’altro da noi e scoprire, come sostiene la graphic journalist Takoua Ben Mohamed, che «non esistono due culture che non hanno niente in comune». Spingersi oltre le ultime frontiere della scienza e continuare a interpellare la nostra genetica e le tre lettere del DNA che racchiudono una storia millenaria. Esplorare le zone più buie della psiche, spesso così tormentata e caotica da sembrare uno Zoo (come Paola Barbato ci ricorda nei suoi thriller) o da essere espressa solo dalla poesia (è il caso di Alda Merini, con un omaggio a dieci anni dalla scomparsa. Voltare lo sguardo anche a ritroso e indagare le grandi spaccature che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese: il brigantaggio lombardo in epoca moderna di cui ci narra Laura Pariani con Il gioco di Santa Oca e, secoli dopo, gli anni cruciali del boom economico e della contestazione giovanile di cui ci offre invece uno spaccato Giuseppe Lupo. Scrittori&giovani 2019 si propone di affrontare tutti questi aspetti, in un dialogo condotto nel segno delle parole di Vittorio Gregotti: «Sono l’idea di passato e di futuro a costruire insieme un frammento di verità del presente».
Alcune citazioni
«Le frontiere, materiali o mentali, di calce e mattoni o simboliche, sono a volte dei campi di battaglia, ma sono anche dei workshop creativi dell’arte del vivere insieme, dei terreni in cui vengono gettati e germogliano (consapevolmente o meno) i semi di forme future di umanità» (Zygmunt Bauman)
«Io penso che le frontiere vadano superate, ma anche mantenute assieme alla propria identità. Un modo corretto di viverle è sentirsi anche dall’altra parte» (Claudio Magris)
«Non ci sono più frontiere stabili tra l’immaginazione e il mondo» (Ben Okri)
«C’è un momento in cui il viaggio iniziato non può più essere interrotto, corriamo verso una frontiera, passiamo attraverso una porta misteriosa e ci svegliamo dall’altra parte, in un’altra vita» (Isabel Allende)
«Indugiarono un po’ a considerare le orme che i partiti avevano lasciato e poi mossero gli occhi intorno e in alto. C’era da restare accecati a voler fissare là dove il cielo d’un azzurro di maggio si saldava alla cresta delle colline, di tutto nude fuorché di neve cristallizzata. Una irresistibile attrazione veniva, col barbaglio, da quella linea: sembrava essere la frontiera del mondo, da lassù potersi fare un tuffo senza fine» (Beppe Fenoglio)
«L’Europa, oggi, è un castello di confini sbagliati. Ogni confine ha le sue ragioni, che in realtà sono delle non ragioni… Ogni confine è costato guerre, lacrime, sangue» (Sebastiano Vassalli)
La lotta per i propri diritti: Ahmad Joudeh
La lotta per i propri diritti
giovedì 15 novembre
ore 18, Foyer Teatro Coccia
via Fratelli Rosselli 47, Novara
Incontro con il pubblico a partire da Danza o muori (DeA Planeta)
a colloquio con Erica Bertinotti in occasione dello spettacolo Mosè in Egitto
venerdì 16 novembre
ore 9, sala Casorati, Liceo Artistico Musicale e Coreutico Felice Casorati
via Greppi 18, Novara
Ahmad Joudeh, classe 1990 nato da madre siriana e padre palestinese, cresce a Yarmouk, campo profughi presso Damasco. Da subito nutre un grande interesse per la danza, fortemente osteggiato dal padre e dalla società. Ma Ahmad continua a ballare, anche quando nel 2011 le bombe distruggono la sua casa, il suo quartiere, e uccidono cinque membri della sua famiglia. Nel tempo libero insegna a danzare a orfani e giovani con sindrome di Down nei villaggi intorno a Damasco.
«Mi sono fatto tatuare sul collo la scritta DANCE OR DIE. L’ho fatta in quel punto perché è lì che gli esecutori dell’Isis tagliano le teste»
Scrittori&giovani 2018: ecco il programma
PROGRAMMA FESTIVAL SCRITTORI&GIOVANI 2018
“LA LOTTA”
Anteprima DOMENICA 21 OTTOBRE
ore 18,30: Arengo del Broletto, via Rosselli 20, Novara, anteprima con Daniel Pennac, autore di Mio fratello (Feltrinelli),
a colloquio con Davide Longo, con presentazione di Roberto Cicala, Paola Turchelli e Valentina Graziosi
GIOVEDÌ 15 NOVEMBRE
ore 18: Foyer Teatro Coccia, via Fratelli Rosselli 47, Novara, incontro con Ahmad Joudeh a partire da Danza o muori (DeA Planeta),
a colloquio con Erica Bertinotti (in collaborazione con Fondazione Teatro Coccia
in occasione dello spettacolo Mosè in Egitto)
ore 19: Castello, Piazza Martiri della Libertà, Novara, incontro con Marco Bianchi a partire da La mia cucina delle emozioni (HarperCollins), a colloquio con Cecilia Colli
ore 21: Nuovo Teatro Faraggiana, via dei Caccia 1F, Novara, spettacolo La guerra del professore di Marco Scardigli e Roberto Sbaratto (ingresso a pagamento)
ore 21: laFeltrinelli Point, corso Repubblica 106, Arona, incontro con Francesco Recami a partire da Il diario segreto del cuore (Sellerio)
VENERDÌ 16 NOVEMBRE
ore 9: Liceo Artistico Musicale e Coreutico Casorati, via Greppi 18, Novara, incontro con Amhad Joudeh a partire da Danza o muori (DeA Planeta)
ore 18: Castello, piazza Martiri della Libertà, Novara, incontro con Paolo Cognetti, autore di Senza mai arrivare in cima (Einaudi), a colloquio con Lara Giorcelli
SABATO 17 NOVEMBRE
ore 18: Circolo dei lettori, Broletto, via Fratelli Rosselli 20, Novara, incontro con Farian Sabahi a partire da Non legare il cuore (Solferino),
a colloquio con Barbara Cottavoz
DOMENICA 18 NOVEMBRE
ore 11,30: Circolo Arci Bellezza, via Bellezza 16/A, Milano, incontro con Marco Scardigli a partire da Éveline. Il mistero della donna francese (Interlinea), a colloquio con Davide Pinardi
ore 16: Libreria Lazzarelli, portici Teatro Coccia, Novara, incontro con Giovanna Cristina Vivinetto a partire da Dolore minimo (Interlinea),
a colloquio con Roberto Conti
ore 17: Castello, Piazza Martiri della Libertà, Novara, spettacolo 1939-1945: la Seconda Guerra Mondiale
a cura di Compagnia Venti Lucenti e Circolo dei lettori
LUNEDÌ 19 NOVEMBRE
ore 10: Istituto Tecnico Economico Mossotti, viale Curtatone 3, Novara, incontro con Marco Scardigli a partire da Éveline. Il mistero della donna francese (Interlinea)
ore 11: Istituto Tecnico Industriale Fauser, via Ricci 14, Novara, incontro con Giuseppe Lupo a partire da Gli anni del nostro incanto (Marsilio)
ore 11: Liceo Scientifico Carlo Alberto, baluardo Partigiani 6, Novara, incontro con Farian Sabahi a partire da Non legare il cuore (Solferino)
ore 11: Istituto Lagrangia, corso Italia 48, Vercelli, incontro con Marco Amerighi a partire da Le nostre ore contate (Mondadori)
ore 18: Circolo dei lettori, Broletto, via Rosselli 20, Novara, incontro con Giuseppina Torregrossa a partire da Il basilico di Palazzo Galletti (Mondadori), a colloquio con Maria Paola Arbeia
MARTEDÌ 20 NOVEMBRE
ore 10: Liceo delle Scienze Umane ed Economico sociale Bellini, baluardo La Marmora 10, Novara, incontro con Matteo Losa
a partire da Piccole fiabe per grandi guerrieri (Mondadori)
ore 10: Istituto Tecnico Leonardo da Vinci, via Moro 13, Borgomanero, incontro con Massimo Vaggi a partire da Kinshasa e Tu, musica divina (Interlinea)
ore 11: Istituto Professionale Bellini, via Liguria 5, Novara, incontro con Marco Malvaldi a partire da La misura dell’uomo (Giunti)
ore 12: Liceo Linguistico e delle Scienze Umane Galileo Galilei, via Gentile 33, Gozzano, incontro con Massimo Vaggi
ore 18,30: Castello, piazza Martiri della Libertà, Novara, incontro con Antonio Scurati, autore di M. Il figlio del secolo (Bompiani), a colloquio con Marco Scardigli
ore 21: Castello, piazza Martiri della Libertà, Novara, incontro con Marco Malvaldi, autore di La misura dell’uomo (Giunti), a colloquio con Eleonora Groppetti
MERCOLEDÌ 21 NOVEMBRE
ore 10: Liceo Scientifico Enrico Fermi, via Monte Nero 15A, Arona, incontro con Alessandro Barbaglia a partire da L’atlante dell’invisibile (Mondadori)
ore 11: Istituto Tecnico Industriale Omar, baluardo La Marmora 12, Novara, incontro con Daniele Cassioli a partire da Il vento contro (DeA Planeta)
ore 11: Istituto Alberghiero Pastore, sede Mario Soldati, corso Valsesia 111, Gattinara, Omaggio a Mario Soldati con Giovanni Tesio
GIOVEDÌ 22 NOVEMBRE
ore 16: Biblioteca Civica Negroni, corso Cavallotti 6, Novara, libroforum a cura di Maria Adele Garavaglia su Prigione di trincee di Giuseppe Cuzzoni, con Roberto Leggero e Mauro Begozzi
ore 18: Circolo dei lettori, Broletto, via Fratelli Rosselli 20, Novara, incontro con Marco Vichi, autore di Se mai un giorno (Guanda), con Alessandro Mossini, a colloquio con Federico Bosco
VENERDÌ 23 NOVEMBRE
ore 11: liceo Artistico Musicale e Coreutico Casorati, via Greppi 18, Novara, incontro con Veronica Carratello a partire da Sognando Elvis (BAO Publishing) e con Michele Foschini
ore 11: Istituto Lagrangia, corso Italia 48, Vercelli, incontro con Raffaella Romagnolo a partire da Destino (Rizzoli)
ore 17: Biblioteca Civica Negroni, corso Cavallotti 4, Novara, evento dedicato al graphic novel e presentazione di Nuvole d’autore. Volti e risvolti del graphic novel (Edizioni Santa Caterina) con Michele Foschini
Con mostra sul graphic novel
ore 21: Piccolo Coccia, piazza Martiri della Libertà 2, Novara, incontro con Francesco Mandelli a partire da Mia figlia è un’astronave (DeA Planeta), a colloquio con Barbara Bozzola
SABATO 24 NOVEMBRE
ore 15-18: Bookcrossing all’Angolo delle Ore, Novara, con musica (ore 16) e reading a cura di Federica Rossi
da Voci del Sessantotto. Ritratti editoriali di una contestazione (Educatt)
DOMENICA 25 NOVEMBRE
ore 17: Mondadori Bookstore, via Cavour, 4, Vercelli, incontro con Margherita Oggero a partire da La vita è un cicles (Mondadori), a colloquio con Elisabetta Dellavalle
ore 17: Castello, piazza Martiri della Libertà, Novara, spettacolo di chiusura 1968: un anno mitico a cura di Compagnia Venti Lucenti/Circolo dei lettori
Eventi collaterali proposti alle scuole
Laboratorio di social news
Laboratorio di social video
Laboratorio di scrittura creativa per disabili con Giovanni Moreddu (Anffas Novara, ore 14,45: 26 novembre, 3 e 10 dicembre)
Laboratorio di editoria
Contest Booktrailer Scrittori&giovani
La lotta per non dimenticare: Daniel Pennac
La lotta per non dimenticare
domenica 21 ottobre
anteprima ore 18,30, Arengo del Broletto
via Fratelli Rosselli 20, Novara
Apertura con Daniel Pennac, autore di Mio fratello (Feltrinelli) a colloquio con Davide Longo
Daniel Pennac, già ospite di Scrittori&giovani nel 2009, torna al festival di Novara nell’unica data italiana
del tour internazionale per il suo nuovo libro. Lo scrittore, all’anagrafe Daniel Pennacchioni, è noto per una serie di romanzi di straordinario successo, che hanno per protagonisti Benjamin Malaussène, la
sua squinternata famiglia e il quartiere parigino di Belleville, dove si muove una folla pittoresca di
immigrati e opera una comunità di artisti. Pennac questa volta sorprende il lettore con un oggetto letterario originale e toccante che intreccia il celebre racconto di Melville, Bartleby lo scrivano, alle vicende di vita del fratello Bernard, poco dopo la sua morte.
«Non so niente di mio fratello morto, se non che gli ho voluto bene.
Sento moltissimo la sua mancanza, e tuttavia non so chi ho perso»