da dove la vita è perfetta
Silvia Avallone e la ricerca del riscatto
Giovedì 23 novembre, ore 11, Liceo Classico e Linguistico Carlo Alberto, baluardo La Marmora 8/c, Novara.
Incontro con i giovani a partire da Da dove la vita è perfetta (Rizzoli).
Silvia Avallone, nata a Biella nel 1984, è narratrice e poetessa. Collabora con il “Corriere della Sera”. Si è trasferita a Bologna, dove si è laureata prima del suo romanzo d’esordio Acciaio (2010) che vince il premio Campiello Opera Prima, il premio Flaiano, il premio Fregene e si classifica secondo al premio Strega 2010, tradotto in 23 lingue. Da Acciaio è tratto il film omonimo del 2012 e al libro è ispirata l’omonima canzone di Noemi che apre l’album Made in London del 2014.
Da dove la vita è perfetta (Rizzoli): C’è un quartiere vicino alla città ma lontano dal centro, con molte strade e nessuna via d’uscita. C’è una ragazzina di nome Adele, che non si aspettava nulla dalla vita, e invece la vita le regala una decisione irreparabile. C’è Manuel, che per un pezzetto di mondo placcato oro è disposto a tutto ma sembra nato per perdere. Ci sono Dora e Fabio, che si amano quasi da sempre ma quel “quasi” è una frattura divaricata dal desiderio di un figlio. E poi c’è Zeno, che dei desideri ha già imparato a fare a meno, e ha solo diciassette anni. Questa è la loro storia, d’amore e di abbandono, di genitori visti dai figli, che poi è l’unico modo di guardarli. Un intreccio di attese, scelte e rinunce che si sfiorano e illuminano il senso più profondo dell’essere madri, padri e figli. Eternamente in lotta, eternamente in cerca di un luogo sicuro dove basta stare fermi per essere altrove. Silvia Avallone ha parole come sentieri allungati oltre un orizzonte che davamo per scontato. Fa deflagrare la potenza di fuoco dell’età in cui tutto accade, la forza del destino che insegue chi vorrebbe solo essere diverso. Apre finestre, prende i dettagli della memoria e ne fa mosaici. Sedetevi con lei su una panchina e guardate lontano, per scoprire che un posto da dove la vita è perfetta, forse, esiste.
«Il loro volto era sempre strano quando la guardavano… Come si fa con le imperfezioni, con le cose scadenti»