Kader Abdolah

Kader Abdolah e la ricerca del coraggio

Posted on Updated on

Lunedì 20 novembre, ore 12, Istituto Tecnico Industriale Fauser, via Ricci 14, Novara.
Incontro con i giovani a partire da Il corvo (Iperborea).

Kader Abdolah, pseudonimo di Hossein Sadjadi Ghaemmaghami Farahani, è nato ad Arak nel 1954. Scrittore iraniano naturalizzato olandese, è un rifugiato politico in Occidente e scrive le sue opere in olandese. Dopo aver pubblicato due raccolte di racconti, adottando come pseudonimo i nomi di due esponenti dell’opposizione, Kader e Abdolah, le autorità scoprono in lui un membro attivo dell’opposizione. Deve abbandonare il suo Paese nel 1985, insieme alla moglie, per trasferirsi in Turchia, fino a quando entra in contatto con una delegazione olandese delle Nazioni Unite. La sua opera è spesso incentrata sulla vita tra due culture, quella originaria dell’Iran e quella adottiva dei Paesi Bassi. Dell’autore si ricordano Scrittura cuneiforme e La casa della moschea, per i lettori olandesi il secondo miglior libro olandese di sempre.

 

Il corvo (Iperborea): In questo romanzo d’ispirazione autobiografica, il rifugiato iraniano Refid Foaq narra il lungo viaggio della sua vita: dalla falegnameria del padre, fervente musulmano, dove cresce il suo spirito curioso e ribelle, a Teheran, dove giovane universitario entra nella resistenza contro gli ayatollah e, dopo mille avventure, viene salvato in extremis dalla giovane che diventerà sua moglie, fino alla fuga, l’approdo in Olanda e la scommessa di una nuova identità che concili passato e presente, l’operaio alla catena di montaggio e l’aspirante scrittore deciso a realizzare con la nuova lingua – quella della libertà – l’antica vocazione letteraria. Una lingua, quella di Abdolah, che si arricchisce di colore e ispirazione, nell’incontro tra Oriente e Occidente, e in cui l’avventura di una vita diventa quella di un intero popolo di migranti sospeso tra due mondi, che trova nell’apertura e nello scambio la via per dare nuovi orizzonti alle proprie radici.

«Nei racconti della tradizione persiana c’è sempre un corvo che vola in cielo»